I giovani di oggi vivono ormai perennemente connessi alla rete: amicizie, interessi, persino le relazioni, tutto passa per il web, con conseguenze spesso imprevedibili.
Al contrario, molti genitori sono ancora piuttosto impacciati nell’utilizzare Internet e, di conseguenza, non riescono a tenere d’occhio i loro figli e a rilevare eventuali campanelli di allarme.
La rete, infatti, non è un luogo innocuo come si crede, bensì nasconde una serie di pericoli non indifferenti: dalla possibilità di entrare in contatto con persone senza scrupoli, al rischio di fornire informazioni personali o dati sensibili, fino alla condivisione di foto e video porno amatoriali, che finiscono per fare il giro della rete.
I recenti fatti di cronaca hanno sollevato l’attenzione degli adulti su quest’ultimo punto: qual è il confine tra privato e pubblico? Fino a quanto è lecito spingersi nel desiderio di appagare il proprio esibizionismo, e quando invece diventa pericoloso?
Purtroppo, i giovanissimi sono spesso impulsivi e poco attenti nel manovrare informazioni personali ed intime, che possono finire nelle mani di malintenzionati, anche a causa di un semplice errore.
C’è una grande differenza, infatti, tra il navigare sui numerosi siti web che offrono contenuti dedicati al sesso amatoriale e il pubblicare scatti o video personali: per quanto non vi sia nulla di male nel condividere materiale intimo, è bene che i giovani sappiano quali potrebbero essere le conseguenze di una simile scelta.
Come gli esperti sottolineano, però, tra il selfie e il porno amatoriale, il confine è spesso sottile: le ragazze sono sempre più pronte a giocare con la propria immagine, stuzzicando le fantasie dei coetanei, ma anche di uomini adulti con foto e video ‘piccanti’.
Quando si parla di giovanissimi, ovvero di ragazzi ancora minorenni, però, è bene che le famiglie tengano d’occhio le attività online dei figli: un conto, infatti, è giocare consapevolmente con la sessualità, un altro è spingersi su terreni pericolosi.
Un campanello d’allarme da non sottovalutare, infatti, è la condivisione di immagini troppo sensuali ed intime, sintomo di un uso molto spregiudicato della rete, che potrebbe attrarre uomini ben più grandi, dalle intenzioni poco chiare, se non addirittura malvagie.
Tuttavia, se c’è qualcosa in cui i giovani sono bravi, è nascondere le reali attività sul web, utilizzando trucchetti, indirizzi falsi o cancellando regolarmente la cronologia: l’unica arma che resta nelle mani dei genitori, dunque, è il dialogo.
Elencare e spiegare i rischi della rete, senza moralismi o divieti, è un comportamento utile ed intelligente, che aiuta ad instaurare un rapporto di fiducia: non si tratta, infatti, di condannare il selfie, né di limitare la libertà dei figli, quanto di insegnare loro a riconoscere eventuali segni di pericolo.
Fidarsi e bene, non fidarsi è meglio: ecco perché è meglio utilizzare canali sicuri, scegliere con cura gli interlocutori e, in generale, evitare di condividere informazioni troppo personali con amici virtuali di cui si sa poco o nulla.
Lo stesso discorso vale per gli appuntamenti al buio: è impossibile sapere con certezza chi c’è dall’altra parte e quali sono le sue vere intenzioni, per cui è meglio procedere gradualmente, scegliendo un luogo affollato e sicuro per il primo incontro.